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Le bolle, le falle e il girotondo.
A pensarci è evidente, la sento ancora tutta bene quella sensazione di essere compatto, denso, tutto intero, quasi rotondo. Non che da bambino non ci fossero momenti di tristezza o di sconforto, eccome se ce n’erano, però svanivano velocemente, così come arrivavano. Da bambino, quando sei ancora tutto intero, il cuore e la mente sono collegati benissimo, vanno molto d’accordo e si vogliono bene.
Oggi ci sono le bolle, le crepe, le fessure.
La causa di tutto ciò è sicuramente la crescita, a partire dall’adolescenza, quando cominci ad allungarti, ad allargarti, le ossa si ingrossano e così tutti gli elementi del corpo, sforzandosi ed espandendosi creano inevitabilmente falle, fessure e in alcuni punti vere e proprie cavità nel nostro organismo.
Sono certo che sia così.
Penso a quando in un impianto di riscaldamento si forma una bolla d’aria e nonostante la caldaia funzioni benissimo e anche il cuore dell’impianto cioè la pompa dell’acqua sta girando molto bene, la bolla interrompe il flusso dell’acqua calda e non permette ai termosifoni di riscaldarsi.
Allo stesso modo le cavità e le crepe nel nostro corpo non consentono un corretto funzionamento del sistema cuore-mente, il cuore va da una parte e la mente dall’altra e così soffrono sia l’uno che l’altra isolati, non riescono nemmeno a vedersi.
Cuore sofferente e mente affaticata, sono come separati in casa per via delle bolle e delle fessure che li nascondono e talvolta dividono l’uno all’altra. Ho scoperto pochi giorni fa questa cosa quando ho notato che la mia testa stava parlando una lingua diversa da quella della mia pancia, del mio cuore. Eppure, mi sono detto, abitano la stessa casa che sono poi io, non sarebbe meglio se andassero d’accordo? Non posso mica separarle, diventerebbe deleterio per non dire “definitivo”, dovrei tagliarmi in due.
Così, sconfortato da quanto stava accadendo ho provato a parlare ad entrambi con gentilezza, con la voce di quando ero bambino ed ero ancora tutto intero. Ho immaginato che si prendessero per mano e che facessero quel girotondo a due che i piccoli sono soliti fare e in quell’istante ho avuto la sensazione che le mie bolle e le mie crepe si stessero riempiendo.
Ad ogni giro le parole gentili e i sorrisi passavano attraverso quei vuoti benedicendoli.
Adesso sapevo che non avrei potuto colmarli in via definitiva, che anche questi facevano parte di me, della mia vita, ma tutte le volte in cui diventavano dolorosi o difficili da sopportare potevo immaginare di chiamare a rapporto mente e cuore e con parole gentili invitarli a prendersi per mano e fare un bel … girotondo per me.